Pòrto s. m. – Specchio d’acqua, per lo più marina, adiacente alla costa, più o meno ampio e protetto, di norma attrezzato con impianti fissi e mobili (dighe, moli, banchine, calate, bacini, darsene, magazzini, mezzi d’imbarco e scarico delle merci, cantieri, ecc.), dove le navi possono accedere con ogni tempo e sostare con sicurezza, sia per trovarvi riparo durante le tempeste e avere le riparazioni di cui possono avere bisogno, sia per compiervi le operazioni inerenti allo svolgimento dei traffici marittimi.
Con riferimento alle caratteristiche strutturali:
- p. artificiale, quello creato dall’opera dell’uomo con dragaggi, costruzione di frangiflutti, dighe, moli, ecc.
- p. prefabbricato, tipo di porto artificiale, costituito di elementi approntati o costruiti preventivamente
Un
porto è una struttura naturale o
artificiale posta sul litorale marittimo o sulla riva di un lago o di un corso
d'acqua, atta a consentire l'approdo e l'ormeggio a natanti, imbarcazioni e
navi, e la loro protezione dalle avverse condizioni delle acque. Ha pure la
funzione di consentire e facilitare il carico e lo scarico di merci e l'imbarco
e lo sbarco di persone.
[Wikipedia]
Il termine porto artificiale, tradotto nelle principali lingue di riferimento:
Il termine porto artificiale, tradotto nelle principali lingue di riferimento:
artificial harbors (inglese), ports artificiels (francese), puertos artificiales (spagnolo), künstliche Häfen (tedesco) e 人造港口 (cinese).
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